Il Decreto Legge del 17 marzo 2020, n.18, c.d. Cura Italia, prevede tra le misure volte a contrastare il propagarsi del Coronavirus un credito d’imposta finalizzato alla sanificazione degli ambienti di lavoro.

L’emergenza che l’Italia, e ormai tutto l’Occidente, sta affrontando, non obbliga solo i singoli cittadini a cambiare le proprie abitudini, limitando le azioni di libertà che tutti davano per scontate, ma costringe anche le imprese a ridefinire le proprie priorità, in virtù delle nuove esigenze governative.

Tra le disposizioni previste vi è il cd. bonus sanificazione, un incentivo sotto forma di credito d’imposta che mira a garantire che gli ambienti e gli strumenti di lavoro siano santificati per contenere il contagio da Covid-19. Tale beneficio, così come precisato dall’art. 64 del succitato decreto, è rivolto a soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, quindi a tutti quei datori di lavoro che sono tenuti a garantire la salubrità dei locali e degli strumenti di lavoro e a cui, ora, il Governo richiede ulteriori misure di prevenzione.

Intanto, non hanno perso tempo sindacati e imprese che, il 14 marzo 2020, hanno siglato, in accordo col Governo, il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Tale protocollo, basato sulle prescrizioni del Ministero della Salute per la gestione del rischio Covid-19, contiene linee guida suddivise in 13 punti, volte ad evitare il contagio. Tra queste, in materia di pulizia e sanificazione è stato previsto che “L’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro (comprese tastiere, schermi touch, mouse), delle aree comuni e di svago e dei distributori di bevande e snack.”